24 aprile 2024 Il Tempo, intervista a Giorgia Latini

2024-04-24 il tempo intervista a giorgia latini

 

L’intervista al quotidiano Il Tempo di Giorgia Latini, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, firmata dal giornalista Gaetano Mineo. 

Onorevole Giorgia Latini (Lega), partiamo a razzo: c`è libertà di parola in Italia?
«La libertà di parola deve essere sempre garantita, purtroppo, però la sinistra pensa che lo debba essere solo quando si rispetta il copione che, diciamo, non urti i loro ideali. E questo è un po’ l’assurdo in cui ci ritroviamo in Italia. Che proprio da parte della sinistra, dove la maggiore forza politica ha perfino l`aggettivo “democratico” nel nome, non ci sia questa tutela della libertà di pensiero».

Come valuta la scelta di far recitare ad Antonio Scurati nella tv di Stato un monologo per il 25 aprile senza possibilità di contraddittorio?
«Non entro nelle questioni contrattuali tra Rai e Scurati, vorrei fare, invece, un altro ragionamento. Un testo del genere deve avere sempre una possibilità di contraddittorio, è ovvio. Non è possibile che uno scrittore, dichiaratamente di parte, occupi la rete pubblica per offendere la presidente del Consiglio, senza che la presidente possa replicare».

La pubblicazione del monologo da parte di Giorgia Meloni sui social è stata una mossa appropriata?
«Certo, perché ha dimostrato quale sia davvero il significato di libertà di espressione. Ha chiarito che non c`era nessuna censura, che c`era un problema contrattuale, che non aveva certo timore delle parole di Scurati. Una bella risposta, insomma».

Quali sono le sue riflessioni sulle parole della giornalista Incoronata Boccia sull`applicazione della legge 194?
«Intanto, lei ha espresso la sua opinione. E questa libertà di pensiero deve essere garantita sempre, non solo quando si osanna l`interruzione di gravidanza, ma anche quando si esprime un pensiero contrario all`aborto e, quindi, si voglia tutelare il diritto alla vita. Mi sono già espressa a sostegno di Boccia anche in qualità di vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati».

Anche lei ha subito attacchi per le sue opinioni sull`aborto.
«Sì, quando ero assessore alla Cultura della Regione Marche, avevo espresso la mia opinione manifestando contrarietà all`aborto e per questo ho ricevuto minacce. Vorrei precisare che la mia posizione non è un attacco alla legge 194, che è una legge sacrosanta e va tutelata. Il problema della 194 è che da sinistra viene vista unicamente come salvaguardia al diritto all`aborto. Invece la 194 è nata soprattutto per tutelare la vita e per vedere l`aborto come ultima scelta che la donna compie, qualora il sostegno, che comunque dovrebbe esserci da un punto di vista psicologico, morale e anche economico, venga meno. Ecco perché la 194 deve essere applicata nella sua integrità, perché è necessario prevedere tali sostegni, efficaci e concreti, per evitare l`aborto. E sappiamo bene che a volte, purtroppo, queste condizioni di sostegno non sono garantite e tanti casi di interruzione di gravidanza hanno origine da difficoltà economiche. Di questo si dovrebbe occupare la sinistra, non di incentivare comunque l`aborto».

Eppure la Sinistra da sempre si erge anche paladina delle donne?
«Questa è una contraddizione. A sinistra si pensa che portando avanti il tema del diritto all`aborto si tutelino le donne, ma in realtà nessuna donna di
centrodestra sostiene che questo diritto non ci debba essere. In realtà, nessuno nel centrodestra, e quindi nel mio partito, la Lega, mette in discussione la 194, ma si chiede pieno rispetto di questa legge».

Il 25 aprile ogni anno sta diventando più una festa delle polemiche che della Liberazione?
«È la festa di tutti, si chiama Festa della Liberazione e dovrebbe superare gli antichi odi. Utilizzerei questa giornata come momento di riflessione sulle libertà, su tutte le libertà che debbono essere sempre garantite, anche quando sono scomode».