«Nessun allarme per quanto riguarda l’applicazione della legge per l’interruzione volontaria di gravidanza nelle Marche – afferma l’onorevole Giorgia Latini -. Il diritto viene garantito in piena autonomia dal servizio sanitario: una prestazione in assoluta sicurezza, senza dolore e del tutto gratuita, nel pieno rispetto della Legge 194, senza dover ricorrere a convenzioni con enti collaterali.
Le Marche garantiscono questo diritto con numeri superiori alla media delle altre regioni d’Italia. Nelle Marche l’offerta del cosiddetto servizio di interruzione volontaria di gravidanza è infatti di gran lunga maggiore rispetto a quella nazionale: gli interventi possono essere effettuati nel 92,9% delle strutture sanitarie mentre la media italiana è del 62%. Per quanto riguarda gli obiettori, il numero di aborti a carico dei medici non obiettori è 0,8 a settimana».
L’ospedale Mazzoni di Ascoli è un punto di riferimento per tante donne anche da fuori regione, fornisce assistenza sull’interruzione volontaria di gravidanza rispettando la libertà di ognuno, in piena autonomia e con garanzia di risposta. «Da alcuni anni, nello stesso ospedale, hanno preso servizio alcuni ginecologi non obiettori, attualmente quattro, disponibili a fare questo tipo di intervento. Ho più volte rimarcato che la legge chiede di rimuovere le cause che portano le madri a questa difficile decisione, non di indurle ad abortire – aggiunge la vicepresidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera dei Deputati -. L’articolo 1 della Legge 194/78 recita che “lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”. Il nostro compito è mettere in condizione le donne di decidere liberamente, sperando che nessuna sia costretta a prendere una scelta così importante magari per questioni economiche o per cattiva informazione».
Lo scorso anno, con il Fondo Famiglia, la Regione Marche ha stanziato un milione di euro prevedendo anche interventi a sostegno della nascita e l’adozione di figli: i beneficiari complessivamente sono stati 454 (151 donne che avrebbero potuto abortire per ragioni puramente materiali e 199 ragazze madri e 104 famiglie che hanno scelto il percorso dell’adozione).