Iran, bambine avvelenate a scuola. La notizia che le agenzie di stampa diffondono in tutto il mondo è di quelle agghiaccianti: in Iran, dove già la condizione femminile è schiacciata e oppressa in nome dei dettami religiosi dell’Islam, sono avvenuti centinaia di casi di avvelenamento di bambine e ragazze.

Le segnalazioni arrivano da Qom, una delle principali città sante iraniane, dove almeno 400 alunne sono state avvelenate nel tentativo di provocare la chiusura delle scuole femminili. A queste, si aggiungono più di 135 ragazze che sono state portate in ospedale dopo avere inalato gas tossico in tre diverse scuole nella provincia occidentale di Boroujerd. Secondo l’agenzia Irna, il 14 febbraio scorso i genitori si sono riuniti davanti al governatorato della città per “chiedere spiegazioni”.

Iran, bambine avvelenate a scuola

I casi sono iniziati sin da fine novembre 2022: centinaia di studentesse iraniane sono rimaste intossicate dopo avere inalato gas mentre si trovavano a scuola.

Gli organi di informazione internazionali riportano le dichiarazioni di Mohammadtaghi Fazel-Meibodi, docente al seminario di Qom, il quale ha detto al quotidiano riformista iraniano Shargh che un gruppo religioso estremista chiamato Hazarehgera, che ha sedi non solo a Qom ma anche a Isfahan, è probabilmente responsabile degli incidenti perché ritiene che le ragazze non dovrebbero ricevere istruzione.

Secondo denunce di attivisti sui social media, le studentesse sono vittime di una vendetta a causa delle proteste anti governative nelle scuole che si sono susseguite da settembre dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda che ha perso la vita dopo essere stata messa in custodia perché non portava il velo in modo corretto. Alcuni hanno paragonato la situazione a simili episodi avvenuti in Afghanistan tra il 2010 e il 2015 quando in alcune scuole del Paese dove studentesse sono rimaste intossicate dopo avere inalato gas.

(Fonte: Agenzia Ansa)