da Marco Vannozzi | 11/06/2024 | Comunicati stampa
(ANSA), 12 giugno – “La Lega cresce dello 0,3% rispetto alle ultime Politiche”. Così la deputata Giorgia Latini, segretaria della Lega Marche, commenta il risultato delle urne alle Europee 2024 “che vede la Lega nelle Marche secondo partito del centrodestra con l’8,2% superando Forza Italia”. “Un plauso all’onorevole Mirco Carloni per le circa 15mila preferenze ottenute: – aggiunge – un grande risultato. Esemplare Anna Menghi, grazie al suo impegno e alla sua dedizione, ha contribuito a raggiungere questo importante traguardo. Un risultato concreto frutto del lavoro capillare sul territorio organizzato dai direttivi regionale e provinciali, sostenuto dal Gruppo consiliare in Regione coordinato da Renzo Marinelli e dalla dedizione dei tanti militanti e sostenitori. Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere una grande squadra”.
“Abbiamo messo in campo due candidati di grande spessore. – scrive ancora Giorgia Latini – Competenza ed esperienza sono i fattori che hanno contribuito a dare valore aggiunto al programma complessivo della Lega. Basti guardare le città e le province di provenienza dei candidati”.
“Nella Fano di Carloni, terza città delle Marche per abitanti, – osserva la segretaria del Carroccio nelle Marche – Lega al 17% con alcuni seggi della provincia al 30%. Nel capoluogo di Macerata, dove Anna Menghi è stata Sindaco e resta punto di riferimento politico e sociale, la Lega supera la media regionale e nazionale con il 9,21%. Ancora una volta con il nostro segretario Matteo Salvini – conclude – abbiamo dimostrato di saper anticipare i tempi che vedono il centrodestra assestare all’Europa dei burocrati e dei divieti il più grande e necessario scossone dal dopoguerra. Ora avanti tutti insieme con il lavoro sul territorio forti di ulteriori certezze”.
da Marco Vannozzi | 28/05/2024 | Comunicati stampa
Ascoli Piceno, 28 maggio Il generale Roberto Vannacci fa tappa ad Ascoli accolto dal segretario regionale della Lega, Giorgia Latini. Vannacci presenta il suo ultimo libro “Il coraggio vince”, in una Sala della Ragione di Palazzo di Capitani stracolma di gente.
Candidato capolista della Lega in Italia centrale per le prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno, il generale tira la volata anche ai due candidati marchigiani Mirco Carloni e Anna Menghi. «L’aria sta cambiando – spiega l’onorevole Giorgia Latini -. Vedere una sala così piena a quest’ora ci dà una grande speranza per un’Europa migliore. Solo chi ha coraggio e agisce con il cuore può riaccendere una luce in Europa per tutelare gli italiani dalle “eurofollie”. Non possiamo rinunciare alle nostre radici, alla nostra patria, ai nostri confini, alla nostra identità e alla sicurezza. Questi sono i suoi valori. Questi sono i valori della Lega. Stiamo facendo una battaglia per tutelare il nostro popolo e la nostra identità. Dobbiamo essere orgogliosi di essere italiani».
Presenti anche l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, il segretario provinciale Roberto Maravalli, il coordinatore comunale Flavio Echites e i candidati della Lega per le amministrative ad Ascoli. È grande l’accoglienza nella città di travertino per il generale. Roberto Vannacci racconta la nascita del suo secondo libro, dopo il best seller “Il mondo al contrario” e spiega le ragioni che lo hanno condotto ad accettare l’invito del leader della Lega, Matteo Salvini. «Combatterò per gli ideali di patria, identità a difesa delle nostre radici e della nostra sicurezza. Porterò avanti questa battaglia finché non raggiungerò gli obiettivi – afferma Vannacci -. La cosa più importante è la libertà di espressione. Non esistono idee totalmente sbagliate. Lo sviluppo si crea proprio con affermazioni a volte apparentemente non condivisibili. Poi che sia non vera o sbagliata ben venga, ma nessuno può tapparci la bocca. Questa Europa non ci piace, perché non rappresenta la nostra storia, la nostra tradizione. Inutile mettere la testa sotto la sabbia. Facciamoci valere».
da Marco Vannozzi | 28/05/2024 | Comunicati stampa
ASCOLI «La Lega è accogliente. È un peccato dire no. È un peccato escludere. Sempre. Vale per Ascoli come per Milano. Peccato dire; “No, tu attendi fuori”. Sono sicuro che le persone escluse potranno dare il loro contributo alla città e se vorranno anche alla Lega». Così il vicepremier Matteo Salvini commenta la vicenda dell’esclusione al fotofinish dalle liste del Carroccio di Francesco Viscione e Valeriano Camela. Poche ore prima l’ex assessore si era lamentato con il sindaco, a suo dire, reo di essersi opposto all’ultimo all’inserimento del suo nome dall’elenco dei candidati per le prossime elezioni amministrative. «Abbiamo già accolto diversi candidati per le europee senza tessera della Lega, ma che credono nel nostro progetto – aggiunge Salvini -. Sono per mentalità e carattere a dire sì. La Lega si fa interprete di realtà civiche che vogliono dare una mano. La battaglia non finirà il 9 giugno. Dal giorno dopo deleghe, progetti delibere. Per governare una città così bella come Ascoli ci sarà bisogno non solo di assessori e consiglieri, ma anche di persone valide. Mi auguro che chi si è sentito dire no, dal 10 giugno questo no si trasformi in sì. Ascoli è una bellissima partita. Sono contento dell’amministrazione uscente di centrodestra, dell’apporto della Lega e contiamo di essere il primo partito perché abbiamo lavorato bene».
Alla presentazione dei 32 candidati della lista della Lega Ascoli, anche il segretario regionale Giorgia Latini. «Abbiamo accolto i candidati in virtù anche di un accordo a livello nazionale tra Lega e Udc – spiega l’onorevole -. Poi purtroppo le scelte non le facciamo solo noi, ma devono essere condivise. Ci dispiace e speriamo ci sia possibilità di continuare a collaborare con questa forza politica amica. Speriamo continui questo rapporto, noi siamo a disposizione». Questi i 32 candidati della lista Lega Ascoli: Massimo Abbate, Mauro Agostini, Enrico Angelini Marinucci, Elisa Bianchi, Sabrina Liliane Botticelli, Valentina Bottolini, Giampaolo Bruni, Sara Brunone, Elisabetta Cantalamessa, Luca Cappelli, Enrico Cardinelli, Rita Ciabattoni, Giacomo Cinelli, Giuseppe Cintio, Giulia Citeroni, Dario Corradetti, Adele Domenica Di Marsico, Patrizia Forcina, Marzia Fornei, Michela Fortuna, Mariano Gagliardi, Francesco Pagani, Ubaldo Palombi, Patrizia Petracci, Daniele Poli, Marzia Sabatini, Nico Stallone, Antares Travaglini, Monia Vallesi, Estella Virivè, Stefano Costantini, Maria Teresa Canonici. «Una squadra forte composta da persone che mettono cuore e passione in tutto ciò che fanno», sottolinea l’onorevole Latini.
Alla presentazione anche il candidato Lega alle europee Mirco Carloni, i dirigenti locali Roberto Maravalli e Flavio Echites, la consigliera regionale Monica Acciarri, l’assessore regionale Andrea Antonini, il vicesegretario regionale Mauro Lucentini. Matteo Salvini lascia così il Piceno dopo il bel successo di mercoledì sera al Ventidio Basso, quando davanti a oltre 800 persone ha presentato il suo ultimo libro “Controvento. L’Italia che non si arrende”. «È stata un’accoglienza straordinaria, in uno splendido teatro».
da Redazione | 03/05/2024 | Comunicati stampa, Notizie, Rassegna Stampa
Giorgia Latini col ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara
Scuola: Latini (Lega), in arrivo 735 mln per asili nido grazie a Valditara Milano, 3 mag. (LaPresse) – “Grazie all’ottimo lavoro del ministro Valditara in arrivo quasi 735 milioni per il nuovo Piano asili nido.
Un passo importante, atteso da tempo, per sostenere le famiglie nel quotidiano e che, soprattutto, aiuterà tante donne che non devono essere costrette a scegliere tra maternità e lavoro. La Lega vuole promuovere l’uguaglianza di opportunità fin dalla nascita e sarà sempre in prima linea affinché l’offerta formativa sia eccellente e ampia sin dall’infanzia”.
Così la deputata leghista, vicepresidente della commissione Istruzione, Giorgia Latini.
da Redazione | 28/04/2024 | Editoriali e articoli, Notizie, Rassegna Stampa
Oggi il quotidiano Libero pubblica a pagina 11 un intervento di Giorgia Latini, vice presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati. Eccone il testo:
Ci sono due vicende che in queste ore ci raccontano molto di come in Italia la sinistra consideri la libertà di parola. La prima è quella del monologo per il 25 aprile che Antonio Scurati avrebbe letto in una rete televisiva pubblica, senza possibilità di contraddittorio, con un pesante Je accuse non tanto contro guerra e dittatura, quanto contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
La seconda è l’intervento del vice direttore del Tg 1 Incoronata Boccia sull’aborto.
Nel primo caso, la sinistra ha urlato alla censura, nel secondo caso la censura l’ha invocata: Scurati avrebbe dovuto parlare, Boccia avrebbe dovuto tacere; anzi, secondo le mai sconfessate logiche delle purghe sovietiche, dovrebbe essere messa a tacere.
Potremmo dire che per questa sinistra la parola è un diritto solo per chi recita a copione, ma quando la voce va fuori copione, allora cambia tutto e la sinistra mostra il suo vero volto, illiberale. Meloni il monologo di Scurati lo ha pubblicato sui social; Schlein e compagni, invece, hanno chiesto la testa di Boccia.
Le parole di Incoronata ci portano sul piano di una verità scomoda, e cioè che in Italia la legge 194 è stata applicata a metà, solo per quanto riguarda la possibilità di interrompere la gravidanza, ma ben poco è stato fatto per tutelare la vita. Eppure lo chiede la legge stessa, nata da un’esigenza storica: contrastare l’orrore degli aborti clandestini, che mettevano a rischio la vita delle donne. Come recitano con chiarezza gli articoli 1 e 2 della legge 194 l’aborto non è un mezzo per il controllo delle nascite e lo Stato deve contribuire al superamento delle cause che possono portare all’interruzione della gravidanza.
Non solo, dunque, non è in discussione la legge 194, ma il centrodestra sta mettendo in campo quelle doverose azioni per tutelare la vita delle donne e del bambino che la stessa legge prevede.
Il linciaggio mediatico in cui è incorsa Incoronata Boccia, mi ha ricordato le minacce e gli insulti che mi gettarono addosso quando, nel 2021, da assessore regionale delle Marche, fermai, in osservanza della legge, la distribuzione della RU486 in strutture extraospedaliere.
Sono sempre stata contraria all’aborto: è la mia opinione personale, rafforzata dalla mia fede cristiana, e posso anche sperare che diventi un’opinione sempre piu diffusa fra le donne italiane, ma so bene che non tutte la condividono e, ovviamente, ho grande rispetto per le idee altrui e soprattutto ho rispetto per le storie delle donne che hanno scelto di interrompere la gravidanza. Ed è per questo rispetto che non mi sognerei mai di intimare di tacere a chi la pensa diversamente da me.
da Redazione | 24/04/2024 | Interviste, Notizie, Rassegna Stampa
24 aprile 2024 Il Tempo, intervista a Giorgia Latini
L’intervista al quotidiano Il Tempo di Giorgia Latini, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, firmata dal giornalista Gaetano Mineo.
Onorevole Giorgia Latini (Lega), partiamo a razzo: c`è libertà di parola in Italia?
«La libertà di parola deve essere sempre garantita, purtroppo, però la sinistra pensa che lo debba essere solo quando si rispetta il copione che, diciamo, non urti i loro ideali. E questo è un po’ l’assurdo in cui ci ritroviamo in Italia. Che proprio da parte della sinistra, dove la maggiore forza politica ha perfino l`aggettivo “democratico” nel nome, non ci sia questa tutela della libertà di pensiero».
Come valuta la scelta di far recitare ad Antonio Scurati nella tv di Stato un monologo per il 25 aprile senza possibilità di contraddittorio?
«Non entro nelle questioni contrattuali tra Rai e Scurati, vorrei fare, invece, un altro ragionamento. Un testo del genere deve avere sempre una possibilità di contraddittorio, è ovvio. Non è possibile che uno scrittore, dichiaratamente di parte, occupi la rete pubblica per offendere la presidente del Consiglio, senza che la presidente possa replicare».
La pubblicazione del monologo da parte di Giorgia Meloni sui social è stata una mossa appropriata?
«Certo, perché ha dimostrato quale sia davvero il significato di libertà di espressione. Ha chiarito che non c`era nessuna censura, che c`era un problema contrattuale, che non aveva certo timore delle parole di Scurati. Una bella risposta, insomma».
Quali sono le sue riflessioni sulle parole della giornalista Incoronata Boccia sull`applicazione della legge 194?
«Intanto, lei ha espresso la sua opinione. E questa libertà di pensiero deve essere garantita sempre, non solo quando si osanna l`interruzione di gravidanza, ma anche quando si esprime un pensiero contrario all`aborto e, quindi, si voglia tutelare il diritto alla vita. Mi sono già espressa a sostegno di Boccia anche in qualità di vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati».
Anche lei ha subito attacchi per le sue opinioni sull`aborto.
«Sì, quando ero assessore alla Cultura della Regione Marche, avevo espresso la mia opinione manifestando contrarietà all`aborto e per questo ho ricevuto minacce. Vorrei precisare che la mia posizione non è un attacco alla legge 194, che è una legge sacrosanta e va tutelata. Il problema della 194 è che da sinistra viene vista unicamente come salvaguardia al diritto all`aborto. Invece la 194 è nata soprattutto per tutelare la vita e per vedere l`aborto come ultima scelta che la donna compie, qualora il sostegno, che comunque dovrebbe esserci da un punto di vista psicologico, morale e anche economico, venga meno. Ecco perché la 194 deve essere applicata nella sua integrità, perché è necessario prevedere tali sostegni, efficaci e concreti, per evitare l`aborto. E sappiamo bene che a volte, purtroppo, queste condizioni di sostegno non sono garantite e tanti casi di interruzione di gravidanza hanno origine da difficoltà economiche. Di questo si dovrebbe occupare la sinistra, non di incentivare comunque l`aborto».
Eppure la Sinistra da sempre si erge anche paladina delle donne?
«Questa è una contraddizione. A sinistra si pensa che portando avanti il tema del diritto all`aborto si tutelino le donne, ma in realtà nessuna donna di
centrodestra sostiene che questo diritto non ci debba essere. In realtà, nessuno nel centrodestra, e quindi nel mio partito, la Lega, mette in discussione la 194, ma si chiede pieno rispetto di questa legge».
Il 25 aprile ogni anno sta diventando più una festa delle polemiche che della Liberazione?
«È la festa di tutti, si chiama Festa della Liberazione e dovrebbe superare gli antichi odi. Utilizzerei questa giornata come momento di riflessione sulle libertà, su tutte le libertà che debbono essere sempre garantite, anche quando sono scomode».